Nel 1939 il Premio Nobel per la Letteratura venne assegnato a me, Frans Eemil Sillanpää, primo e unico scrittore finlandese che ha ricevuto tale onore “per la sua profonda comprensione dei contadini del proprio paese e la squisita arte con la quale ha ritratto il loro modo di vivere e la relazione con la natura”. Sono nato in una famiglia di contadini a Hämeenkyrö, un piccolo villaggio nel nord della Finlandia, il 16 Settembre 1888. Riuscii a frequentare il liceo a Tampere e poi iniziai a studiare scienze naturali all’Università di Helsinki, dove ebbi modo di frequentare l’élite culturale finlandese dell’epoca e lì abbracciai il pensiero filosofico-naturalistico di tipo monista una dottrina che a ridurre la pluralità degli esseri a un’unica sostanza o principio. Nel 1913 però tornai in campagna, mi sposai e iniziai a scrivere. I miei primi racconti vennero pubblicati su alcune riviste nel 1915. Dal 1924 al 1927 lavorai per una casa editrice a Porvoo. Ebbi un nuovo periodo creativo nei primi anni ’30, quando scrissi molte delle mie opere migliori. Il mio primo romanzo “La vita e il sole” è del 1916 e narra la storia di un giovane che torna a casa in piena estate e si innamora. I personaggi fanno parte essenziale della natura, l’istinto attraverso il quale lo scopo nascosto della vita si rivela, governa le azioni da loro compiute. Poi nel 1917 uscì “I figli dell’uomo nel corteo della vita” e sempre nel 1917 il mio romanzo più famoso “Santa miseria” uscito nel 1919 e dove affronto i turbamenti causati dalla guerra civile che aveva visto contrapporsi comunisti e conservatori, finita con un bagno di sangue e l’indipendenza dalla Russia. Il successo internazionale arrivò nel 1931 con “Addormentata da giovane”, seguito nel 1932 da “La strada dell’uomo”. Prima del conferimento del Nobel, nel 1936 ottenni una laurea honoris causa e nel 1950 un nuovo successo con la raccolta di racconti “Il figlio ha vissuto la sua vita”. Nel mio modo di fare letteratura ho sempre cercato di descrivere con fedeltà assoluta le persone, la natura circostante con i suoi cambiamenti stagionali, gli animali, un filone naturalista che ha caratterizzato tutta la mia opera. Ho lasciato questa vita terrena a Helsinki il 3 Giugno 1964 e se anche oggi pochi si ricorderanno di me in compenso guardando il cielo magari potrete scorgere l’asteroide 1446 Sillanpää, scoperto dall’astronomo e fisico Yrjö Väisälä, mio connazionale, che ha così voluto omaggiarmi, mentre in occasione del 125° anniversario dalla mia nascita il mio paese mi ha commemorato con una moneta speciale da 2 euro.
Da “Santa miseria”
“…niente mette tanto a dura prova la capacità di resistenza psichica, quanto il guardare negli occhi di un demente, poiché quel particolare modo di ridere sembra mostrare una piena consapevolezza di tutto quello che l’uomo non vuole assolutamente riconoscere di se stesso”
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