PREMIO NOBEL LETTERATURA: anno 1904 Frederic Mistral

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Nel 1904 il Nobel per la Letteratura venne assegnato a me, FREDERIC MISTRAL ma ho dovuto condividerlo con lo scrittore spagnolo ECHEGARAY Y EIZAGUIRRE. Mi è stato conferito  “in riconoscimento della chiara originalità e della vera ispirazione della mia produzione poetica, che splendidamente riflette gli scenari naturali e lo spirito nativo del mio popolo e, in aggiunta al mio importante lavoro come filologo provenzale” così recita la motivazione. Il mio nome per esteso è Frederic Joseph Etienne Mistral e sono nato in Occitania, nei pressi di Arles, l’ 8 Settembre 1830 da una famiglia di piccoli agricoltori. Mi hanno mandato a scuola piuttosto tardi, avevo 9 anni. Ho studiato ad Avignone e a Nimes fino alla laurea in Giurisprudenza che ho conseguito nel 1851. Sono sempre stato affascinato, fin da piccolo, dalla Provenza e dal suo mondo, tanto che ne ho approfondito la storia, la cultura, la tradizione, la natura assimilandone tutto lo spirito romantico e, appena terminati gli studi, mi sono dedicato completamente alla stesura del mio primo romanzo “Mirella”, un poema epico-pastorale in lingua provenzale, che ho utilizzato per narrare tutto il mio amore per quei luoghi. E’ stato un grandissimo successo: a 29 anni non avevo idea di aver appena scritto il mio capolavoro. Negli anni successivi ho continuato a pubblicare opere ispirate alla mia terra, sempre in lingua occitana, come “Natale”, altro grande successo del 1867; poi “Mirtilla” nel 1894, “Il poema del Rodano” nel 1897, “La regina Giovanna” dramma del 1890. Nel frattempo, fra il 1878 e il 1886 mi impegnai a riordinare la lingua provenzale realizzando un poderoso dizionario “Il tesoro di Felibrige”. Ma il mio sogno era quello di riavvicinare tutti i popoli latini sotto il segno di Roma ed ispirandomi a ciò ho realizzato l’ode “A La Raço Latino” del 1879. Nel 1896 ho fondato il Museo di Arles, preziosa raccolta di testimonianze sulla vita dei Provenzali nell’800. Dopo il Nobel, nel 1906, ho realizzato “Ricordi e racconti” e nel 1912 “La raccolta delle olive”. La mia vita terrena ovviamente non poteva che concludersi nel mio paese natio il 25 Marzo 1914. Dopo la mia morte tra il 1826 e il 1830 venne pubblicata postuma la raccolta “Prose d’Almanach”. Alla vostra attenzione offro questa mia poesia.

IRRAZIONALE AMORE 

I tuoi occhi sono Soli
universi indefiniti in cui mi perdo,
un dio beffardo li ha plasmati sul tuo volto
perché in essi possa smarrire me.

Mi inoltro nel Tuo mistero
pellegrino alla ricerca del tuo centro
senza punti di riferimento
a parte il battere costante del cuore

Non avevo capito cosa fosse esistere
l’ho scoperto sfiorando il tuo essere
e proprio allora ogni mia certezza è svanita
per dare spazio all’irrazionale.

Nessuna rima significa nessun poema
nessuna musica
nessun ritmo
Solo il Tuo pulsare in battere e levare
sono la melodia che seguo
il senso blasfemo del mio Irrazionale Amore

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