PREMIO NOBEL LETTERATURA: anno 1938 Pearl Sydenstricker Buck

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Nel 1938 il Premio Nobel per la Letteratura venne assegnato a me, Pearl Sydenstricker Buck, prima scrittrice americana, “per le sue ricche e veramente epiche descrizioni della vita contadina in Cina e per i suoi capolavori biografici”. Penso che molti oggi si chiedano chi io sia. Intanto sono nata il 26 Giugno 1892 a Hillsboro, nella Virginia Occidentale, negli USA, da Absalom e Carie Sydenstricker, missionari della Chiesa Presbiteriana, quarta di sette figli ma solo in tre raggiungemmo l’età adulta. I miei, tre mesi dopo la mia nascita, si trasferirono in Cina, precisamente a Ching Kiang nello Jiangsu, dove sono cresciuta. Mio padre era l’unico missionario della zona e, siccome i miei genitori avevano deciso di non risiedere all’interno dell’insediamento straniero ma nella città con i Cinesi, spesso rientrava a casa dalle sue missioni di evangelizzatore coperto di sputi e di lividi. Crebbi con una tata cinese che mi raccontava storie e leggende della sua tradizione ed imparai il Cinese tanto che divenne la mia lingua madre. Avevo 8 anni quando ci trasferimmo a Shangai, per poi tornare negli USA a causa della crescente avversione per gli stranieri; tornammo in Cina nel 1902 stabilendoci a Zhenjiang, dove la mia istruzione venne affidata ad un maestro cinese che mi insegnò la calligrafia e mi fece conoscere i più importanti testi classici cinesi. Tornai negli Stati Uniti a 18 anni per frequentare l’Università, facoltà di letteratura inglese, in Virginia. Nel 1917 mi sposai con John Lossing Buck, docente di agraria, dal quale 1920 ebbi mia figlia Carol, affetta da disabilità mentale. Poi, a causa di un tumore e l’operazione conseguente, non potei avere altri figli, decidemmo perciò di adottare la piccola Janice. Con mio marito tornai in Cina ed iniziai a insegnare letteratura inglese all’Università di Nanchino per 10 anni, poi dovetti abbandonare il Paese per ritorsioni contro noi stranieri e riparammo in Giappone. Il mio matrimonio non fu mai felice e nel 1931 divorziai per sposare Richard J. Wash, il mio editore, con il quale negli anni adottai 6 figli durante il nostro matrimonio e pubblicai il mio romanzo più famoso “La buona terra”, che mi valse anche il Premio Pulitzer per la narrativa nel 1932 ma il mio primo romanzo è stato “Vento dell’est, vento dell’ovest”, scritto a bordo di una nave diretta negli Stati Uniti. “La buona terra”, una storia toccante di un contadino cinese e della sua schiava che lottano per riscattarsi, mi consacrò come interprete tra il mondo orientale e quello occidentale. Tornai negli USA dove continuai a scrivere e a dedicarmi alla salvaguardia dei diritti umani fondando diverse associazioni per l’assistenza ai bambini asiatici, alle quali ho devoluto nel 1967 quasi tutti i miei guadagni, più di 7 milioni di dollari. Ho scritto saggi, romanzi, biografie e racconti (circa 80 opere) ma mi dedicai anche al teatro, alla sceneggiatura e alla letteratura per l’infanzia e ho pubblicato anche con lo pseudonimo di John Sedges. Ho lasciato questa vita terrena il 6 Marzo 1973 per un tumore ai polmoni.  Nei 5 romanzi pubblicati tra il 1931 e il 1937 descrissi i conflitti e le speranze della Cina d’inizio ‘900 e ciò mi permise di passare dall’anonimato alla popolarità internazionale. “La buona terra” è rimasto il mio romanzo più importante, pubblicato in molte lingue, che mi permise di raggiungere le vette delle classifiche di vendita. Quando giunsi in Europa per ritirare il Nobel ero già famosa, mi ero già imposta come una delle scrittrici più importanti della narrativa americana benché fossi un po’ “scomoda” per le mie critiche ad una società ipocritamente democratica dove invece imperavano razzismo e culto del profitto. Ero fermamente convinta della centralità della letteratura come strumento di azione politica. Durante il mio viaggio verso Stoccolma,  ricevetti l’invito dalla Germania nazista per una visita ufficiale; rifiutai optando per la Danimarca, dove si attendeva un attacco tedesco imminente ma non mi importava, non volevo trovarmi in un paese in cui non mi veniva permesso di pensare e parlare liberamente. Mi definivo individualista e democratica. Ovviamente la. mia presa di posizione nei confronti del Nazismo fece scalpore presso la stampa. Proprio il fatto che mi definissi individualista e democratica sancì la fine della mia popolarità in Cina e mi resero impossibile il tornarci dopo la vittoria comunista e la proclamazione della Repubblica Popolare Cinese, perché erano termini che contrastavano con l’ideologia del nuovo Stato ma caratterizzano i miei personaggi  e così venni ripudiata anche dagli intellettuali cinesi. In Italia la pubblicazione dei miei libri si interruppe bruscamente nel 1942 quando uscì “Stirpe di drago”. Gli USA erano entrati in guerra contro la coalizione Germania/Italia/Giappone, e un romanzo che raccontava del coraggio e della resistenza dei contadini cinesi minacciati dall’avanzata del totalitarismo nipponico non erano accettabili dal governo fascista italiano che ne era alleato; questa mia opera arriverà nelle librerie italiane nel 1947 mentre nel mio paese ebbe un successo enorme. Nel 2012, in un armadietto di stoccaggio in Texas, è stato ritrovato il mio ultimo manoscritto completato poco prima di morire che è stato pubblicato l’anno successivo. Dalle mie opere il cinema ha tratto diversi film tra i quali: “La buona terra” di Sydney Franklin del 1937 vincitore di due Oscar; “La stirpe del drago”  del 1944 con Katherine Hepburn; “I falchi del fiume giallo” del 1945 con Anthony Queen; “Storia cinese” del 1962 con William Holden e altri ancora. Oggi la mia fattoria, dove ho vissuto da quando tornai definitivamente negli USA, è iscritta nel registro degli edifici storici e quindicimila persone la visitano ogni anno ed è lì che riposo in Pace.

Citazioni da “La buona terra“:

  • Che cosa dobbiamo farcene di una donna bella? Una donna che curi la casa, e che procrei dei figli lavorando – ecco quel che ci occorre! Le donne belle non hanno altro pensiero che scegliersi vestiti che s’intonino con la loro faccia. Alla larga! Noi siamo contadini.
  • Meglio arrivare primi con una donna brutta, che centesimi con una bella.
  • Quando si comincia a vendere la terra […] è la fine di una famiglia. Dalla terra siamo venuti, e alla terra dobbiamo tornare… Se conserverete la terra, vivrete… Nessuno potrà mai portarvela via…

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