Risotto agli asparagi
di Federica Sanesi
Dialoghi improbabili
“Testa d’asparago!” esclamò il riso guardando storto il suo compagno di tegame.
“Ha parlato chicchiricchi Arborio” rispose piccato l’altro mentre si ammorbidiva le fibre rotolandosi nel burro.
“Rilassati bello che di tipi come te, tutti gambo e punta, ne è pieno l’orto” replicò Arborio mentre un mestolo lo trascinava in un vortice da capogiro sul fondo della pentola.
“Dicono che il riso abbonda sulla bocca degli stolti” osservò l’altro. “La verità è che tu sei cibo per idioti. Solo un mentecatto preferisce un pugno di riso a un piatto di pasta ben condita”.
Ne uscì un tafferuglio, prima il riso sull’asparago poi l’asparago sul riso in un’amalgama morbida ma consistente.
“Sei più rigido del cuoio, i nostri tempi di cottura non coincidono. Nei tuoi 18 minuti io cuocio tre volte. Non per niente quando l’imperatore romano Augusto armava i suoi uomini ordinava: celerius quam asparagi cocuntur!”.
“Ma finiscila di sbroccolare! Ancora un minuto di cottura, una noce di burro, una spolverata di parmigiano e saremo impiattati. Questo è un primo raffinato, nulla a che vedere con le ricette ipocaloriche che abitualmente frequenti”.
“Ma sai che ti dico? Vai a farti un giro sulla testa degli sposi! Sei più utile all’uscita di una chiesa che dentro a una scodella” protesto’ Asparago risentito.
Il piatto, decorato con le punte al centro, venne sistemato ancora fumante a capotavola accanto ad un bicchiere di Vernaccia del 2016 dal profumo agrumato intenso.
“Hai finito di imprecare, testa di rapa che non sei altro?” borbotto’ Arborio con uno sbuffo di calore.
Asparago dal centro del piatto sollevo’ un ultimo grido maledicendo tutti gli amidi del mondo: “Avevo suggerito a Federica di preparare farfalle con asparagi e speck, ma sono finito a insaporire un piatto di riso.
In cucina ha ancora tanto da imparare, non sa che l’asparago fa miracoli sulle farfalle: riesce persino a farle volare!”.
Federica Sanesi
Una risposta.
Molto interessante il dibattito in cucina fra due ingredienti che formano la pietanza. Originale